Picasso, le donne e la chitarra. Quale uomo si nasconde dietro l’artista?

La compagnia Teatro dei pazzi porta in scena la vita di Pablo Picasso mettendo sotto una nuova luce di scena il rapporto con le donne, il genio e i suoi lati oscuri.

Picasso (Giuseppe Marra)

L’uomo che sapeva trasformare il suo pennello in una lama che colpiva senza pudore il cuore e l’anima delle donne che aveva amato e poi abbandonato.

Con queste parole Giovanni Giusto (direttore artistico della compagnia) presenta Picasso, l’artista spagnolo più acclamato di tutti i tempi, ma anche l’uomo che non seppe amare alcuna donna in tutta la vita se non una volta mutata in arte. “Le spalmava sulle tele”, scrisse sua nipote Marina che tanto soffrì dei suoi atteggiamenti anaffettivi e contrastanti. Fu marito, amante, padre e nonno, solo nella misura in cui fu artista: straordinario, controverso, inquieto, travolgente, egocentrico e famelico. Spietato, persino.

E la chitarra? Lo strumento spagnolo per eccellenza accompagna e racconta con i suoni la storia fin dall’inizio, da protagonista e talvolta insinuandosi nella narrazione. Graffiante e al contempo suadente nella sua tecnica flamenca: da solista (Diego Vio) si rende capace di trasformare l’intensità della sfera emotiva in una vibrazione arcaica, selvaggia quasi, come le passioni e i dolori di Picasso e delle sue donne, che gemono come in un tormentato Cante Jondo. La chitarra duplica e persino triplica il suo canto al termine di ogni atto, sia in formazione di trio che arricchendosi con le percussioni e la voce. Quest’ultima esegue alcune delle canzoni popolari spagnole più note nel panorama storico culturale del paese, la Spagna, dove tutto ebbe inizio.

Da sinistra a destra: Michael Fiorin (chitarra), Roberto Diaz (percussioni), Giovanni Giusto (chitarra e voce), Diego Vio (chitarra solista)

“Dopo Picasso solo Dio”

Dora Maar

Quasi una decina le donne ufficialmente passate alla storia come compagne di vita di Picasso, folgoranti amori, dee ispiratrici da sedurre facendole sentire regine del suo affasciante universo, per poi abbandonarle a se stesse in preda ad un’ossessione indissolubile. Denudate fin nel profondo della loro intimità, così ingenua talvolta.

E tutto questo per quale oscuro scopo? L’arte era il fine. La passione che alimentava il fuoco artistico di Picasso più era intensa, senza freni, più alimentava il suo genio pittorico, come un rituale che non poteva essere diversamente eseguito se non attraverso il macabro sacrificio di donne sempre diverse.

Fernande Olivier fu la prima giovanissima amante di Picasso. L’anno era il 1904. L’attrice Cecilia Prosperi veste il rosso della passione e della sensualità femminile che accompagnò il pittore nel noto periodo rosa e in quello cubista.

Marcelle Humbert venne ribattezzata Eva e Ma Jolie, nome di battesimo della donna, anche a dimostrazione di quanto intensamente Picasso vivesse la passione di ogni sua conquista, anche se per la sua Eva provò sicuramente un sentimento paragonabile alla venerazione, come verso la prima donna del Paradiso. Eva morì di tubercolosi nel 1915.

Marica Rampazzo interpreta le ultime riflessioni di una Humbert già malata, che lentamente si spegne dietro la scia dei suoi pensieri e dei ricordi, malinconica e consumata.

Marica Rampazzo nel ruolo di Eva Marcelle Humbert

Cecilia Prosperi irrompe sul palco nel ruolo di una stravagante Gabrielle (Gaby) Depeyre Lespinasse, la ventisettenne cantante e ballerina di cabaret vestita di una corona di piume rosse, la nuova fiamma, l’immancabile consolazione alla solitudine che l’artista doveva affrontare dopo la morte di Eva. Amante del lusso, divenne milionaria vendendo i numerosi dipinti che Picasso aveva realizzato per lei.

Ma fu la ballerina russa Olga Khokhlova l’unica donna che arrivò a sposare Picasso. Irrompe volteggiando l’attrice Marica Rampazzo con il suo corpo snello e scultoreo sul palcoscenico del teatro Astra. Picasso la conobbe a Roma nel 1917 e si sposarono l’anno dopo. La coppia d’artisti ebbe un figlio, Paulo. Questo può essere definito uno dei momenti di produzione più intensa e di grande innovazione per l’artista che passò dall’astrattismo al neoclassicismo. Durante i loro dieci anni di matrimonio infatti, i frenetici e irrefrenabili stimoli carnali del pittore, lo spinsero a cercare nuovamente altrove nuove donne e nuove passioni.

Ma questa è solo una parte della storia. Poi arrivò Marie-Thérèse Walter, detta anche “l’amante bambina”. Dora Maar, la giovane fotografa jugoslava. E poi ancora Françoise Gilot, l’unica che interruppe la relazione con l’artista. Jacqueline Roque, la donna che lo accompagnò fino alla morte.

La compagnia Teatro dei pazzi ha saputo davvero dare ancora una volta voce a queste donne tanto amate quanto maledette nel loro destino, quello di incontrare nelle loro vite un uomo tanto geniale quando inquieto e inquietante come Pablo Picasso. Un uomo che, grazie a loro, ha però segnato la storia dell’arte di tutto un secolo.

Foto e video (tutti i diritti riservati): Margherita Majer; Giovanna Brevali

Condividi l'articolo:

Vuoi essere tra i primi a ricevere i prossimi articoli?

Compila il modulo per iscriverti alla newsletter.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

ARTI VISIVE

“Imago”, la visione onirica del corpo nell’arte di Fabrizio Vatta

In mostra al padiglione C32 del complesso di Forte Marghera in Venezia Mestre dal 1 al 14 luglio 2024, il pittore Fabrizio Vatta tinge di colori mistici i corpi di donne e uomini trasfigurando il concetto comune dell’eros in una mostra personale totalmente rivelatoria. L’eros e l’erotismo. Complessi di pulsioni ancestrali che coinvolgono psiche e

Leggi tutto »
FESTIVAL

CIPRELAB 2024. Molto più di un summer fest!

Dal 3 al 7 luglio 2024, il parco Hayez di Mestre ospita il festival Ciprelab, ormai una garanzia di divertimento e grande musica delle serate dell’entroterra veneziano. 5 giorni di musica, divertimento, piatti tipici, fiumi di birra e giocolieri, clown, burattini, holi party per i più piccini. Quest’anno, ancora una volta, i grandi artisti si

Leggi tutto »
TEATRO

“La scimmia” di Giuliana Musso al GEA 24 di Treviso

Il festival teatrale contemporaneo Gioiosa et amorosa 2024 porta sul palco del teatro comunale Mario Del Monaco l’opera originale di Giuliana Musso ispirata a Franz Kafka, un monologo cabarettistico che scuote, rallegra e ipnotizza, un inno alla libertà in tutte le sue forme. Che cos’è la vera libertà?. “E’ solo un concetto astratto, umano. Quando

Leggi tutto »
Mostre

“Il quinto elemento”, la terra è molto più di un semplice pianeta

L’evento multisensoriale dedicato agli elementi naturali trova nella location del Forte Gazzera di Venezia Mestre il suo contesto ideale, dove le arti si incontrano per trovare il quinto elemento. In uno spazio ricco di storia e natura, il pianeta e i suoi elementi trovano l’espressione massima attraverso l’arte visiva e la musica. Fotografia, pittura e

Leggi tutto »
ARTI VISIVE

Tobia Ravà. Come i numeri e le parole diventano “frammenti di luce”.

L’artista padovano di origini veneziane Tobia Ravà espone le sue opere presso il centro culturale De André a Marcon (VE) e trasforma la realtà in una dimensione surreale. Matematica, filosofia e sacralità trovano nell’arte di Tobia Ravà una nuova dimensione sconvolgente. Il grande artista “dei numeri”, dopo oltre quarant’anni di mostre internazionali e premi, porta

Leggi tutto »
I NOSTRI SOCI

I NOSTRI SOCI – Fotografia & Arti Visive

I soci dell’associazione “L’operale” si presentano, mettendo in mostra le loro opere ad espressione dell’amore per l’arte totale che li contraddistingue. Noi #facciamounoperale ELENCO SOCI F&AV 2024-2025 (in ordine alfabetico) ALBANESE NICOLETTA – BRESIN LUCA – CHINELLATO MATTEO – MAJER MARGHERITA – MARTINI PAOLO – NORDIO ROBERTO – VONGOLA ALISA BRESIN LUCA – fotografia Sono

Leggi tutto »
Torna in alto
Torna su