Le fotografie di Rossano Ronci nella pubblicazione di Silvana Editore raccontano in maniera inedita la vita e la carriera del chitarrista dei Subsonica, Max Casacci, in un progetto monocromatico di reportage da “dietro le quinte”, un viaggio pieno di emozione e amore per la musica.
Una sorta di dialogo silente e intimo quello tra il fotografo Rossano Ronci e Max Casacci, “regista” indiscusso dei Subsonica, il noto gruppo torinese formatosi nel 1996. Una sorta di doppia visione.
Nessun colore a disturbare la narrazione del chitarrista, nessuna esaltazione compositiva. Casacci da voce agli scatti di Ronci e alle sue emozioni senza alcun freno. I Subsonica, le relazioni, la famiglia, la sua infanzia, Torino, il palcoscenico e, naturalmente, la musica.
E la fotografia?.
“Il musicista sul palco talvolta non si rende conto della visione frontale dello spettatore e del fotografo. Noi ricordiamo solo il flash, ma ciò che c’è un attimo prima e un attimo dopo non me l’aveva mostrato nessuno come ha saputo fare Rossano Ronci“. Max Casacci
Quello dei Subsonica e di Max Casacci non è un palcoscenico qualunque. E’ lo stargate che esalta l’essenza della band in un vortice di energia. I componenti della band si lasciano riprendere in tutte le fasi della loro tournée e Rossano Ronci con la sua macchina fotografica si muove invisibile, come un cacciatore silenzioso di emotività, di ciò che non si vede.
Coglie, secondo il noto critico e curatore Denis Curti, un insieme di passioni che muovono Casacci e il suo gruppo fin nella sua più profonda intimità, in una sequenza fluida di relazioni.
Rossano Ronci, mosso dalla profonda stima e amicizia reciproca con il chitarrista, punta sull’esperienza di condivisione per realizzare dei ritratti di empatia estrema, in cui l’uomo e l’amico sono posti al centro della narrazione attraverso un leitmotiv espressivo che scandisce il ritmo delle foto e i singoli scatti richiamando, secondo Curti, il grande fotografo tedesco Erich Salomon con il suo ritratto ambientato.
Max Casacci è un vero regista, interprete calmo e saggio come uno stratega, un mediatore. Di quelli che “non fa rumore” ed è anche per questo che la visione del fotografo risulta estremamente originale. Nessuno scatto si tramuta in uno slogan di gloria o di egocentrismo ma riporta con sensibilità la visione di una band policentrica e mai scontata, vista attraverso lo sguardo fotografico del suo componente più “emblematico”.
Nei vari livelli narrativi del racconto fotografico, secondo Gabriele Ferraris, si possono individuare due filoni conduttori: uno fatta di attese, di tutte quelle fasi che precedono l’entrata in scena di tutti i componenti dei Subsonica e l’altra che mette in risalto il duro ma sempre costante lavoro di tutti i tecnici e professionisti che seguono il gruppo, un inscindibile sodalizio che non è scontato e che merita perciò di essere messo in risalto.
“Mai pensato di vivere senza musica. Mi ha permesso di intraprendere rotte che non mi sarei nemmeno immaginato”.
Max Casacci
Torino. Il punto di partenza di ogni cosa. Il luogo dove nasce l’uomo e il chitarrista, l’amore per la musica e i Subsonica. Inizia tutto a quattordici anni, l’età in cui i giovani sognatori iniziano a intravedere i loro percorsi. Strade che per Casacci passano anche attraverso numerose esperienze come con il suo diploma in arti fotografiche (nemmeno a farlo apposta) fino ad arrivare ad oggi, a quel palcoscenico, al buio e al boato che tira fuori “tutto ciò che sei”.
Casacci sembra proprio prendere spunto dagli scatti di Rossano Ronci per raccontare la sua storia e, a sua volta, il fotografo trasforma in giochi di luce i suoi pensieri. Il caotico backstage, i camerini, la foga del concerto e il dopo, quando la giornata non è ancora finita. Il calore del proprio studio di registrazione e i ricordi, Casasonica e il cinema del padre. I colleghi, i progetti e la famiglia.
E molto più. Questa accurata pubblicazione non è solamente una raccolta di fotografie, ma tutto un universo che mai era stato svelato con tale profondità. Un dono ai fans dei Subsonica e a tutti coloro che credono nella potenza della musica e nella sua capacità di renderci tutti sognatori.