L’esibizione dei cinque ragazzi della band “Almariva” ha trasformato il palcoscenico del Festival Trevisioni 2021 in una bomba rock di forte impatto emotivo che parla ad ognuno di noi.
Conosciamoci meglio partendo dall’inizio. Come sono nati gli Almariva?
La nostra storia ha origini recenti. Matteo, il nostro chitarrista, ci conosceva tutti per motivi diversi e ci ha proposto di costituire una band. Abbiamo iniziato suonando delle cover da noi riarrangiate per trovare le affinità musicali che avrebbero potuto unirci ancor di più e infatti, circa un anno dopo, abbiamo iniziato a produrre musica nostra, registrando il nostro primo EP proprio a cavallo tra il 2020 e il 2021 presso il Black Deer Studio di Preganziol (TV). Quello che rimane è il singolo che precede altre pubblicazioni programmate per ottobre di quest’anno, ma non riveliamo di più al riguardo per il momento…Annunceremo noi stessi attraverso i nostri canali social ogni news!.
Al Festival Trevisioni 2021 abbiamo avuto il piacere di ascoltare proprio questo brano dal vivo. Qual’è il significato profondo del vostro testo?
Quello che rimane parla di quella presa di coscienza che si ha quando si viene a chiudere un capitolo della propria vita, che sia una relazione o un’ esperienza. Ci si rende conto di quanto i sentimenti possano accecare, impedendoci di “volare”, lasciando un segno indelebile nel nostro profondo. Si cerca di cambiare per quella persona, trovandosi così in una situazione a rischio “caduta”.
Per riuscire a toccare dei tasti così profondi della propria interiorità trasformandoli in musica, avrete un modo di comporre i vostri brani davvero definito…
Molto di tutto ciò che componiamo nasce singolarmente. Una volta alle prove ne discutiamo e cerchiamo di “ricamare” attorno ad un testo o ad una base strumentale tutta la canzone. Ogni pezzo è un caso a sé, alcune nascono spontaneamente, altre hanno bisogno del loro tempo.
Quindi sostenete che non ci siano influenze stilistiche e/o band che determinano le vostre scelte o le vostre ispirazioni?
No, al contrario. I Daughter, The National, War on Drugs e gli Afterhours sono alcune delle band che possiamo dire ci abbiano influenzato di più ma nelle nostre scelte non prevalgono le preferenze dei singoli; come ogni band che si rispetti l’importante è avere un’idea comune. Le nostre composizione sono frutto di un lavoro elaborato ma anche estremamente naturale.
I nostri percorsi musicali differenti certo si riflettono sulle canzoni. Se il pezzo nasce come melodia vocale o come progressione chitarristica, poi nel risultato finale emerge certamente uno o l’altro. E’ il diverso modo in cui ognuno di noi “corteggia” un’idea.
E, come sempre, andiamo alle 4 arti. Consigliateci quelle che maggiormente ritenete che vi appartengano.