Inaugurata il 18 ottobre e visitabile fino al 17 novembre 2024, la nuova mostra degli artisti “Pardes – laboratorio di ricerca dell’arte contemporanea” torna a far brillare le stelle dell’ingegno e della creatività in una nuova mostra all’interno della splendida cornice delle ville venete.
Tornano ad allinearsi gli astri dell’arte contemporanea, 22 per la precisione, provenienti da tutto il mondo e più lucenti che mai.
Il nuovo progetto espositivo della “Pardes“, ente del territorio veneziano metropolitano sempre all’avanguardia nel promuovere artisti e visioni alla costante ricerca di nuove sperimentazioni espressive, riapre gli occhi ai suoi visitatori e si propone all’interno e all’esterno della barchessa di villa Haizelmann-Donà delle Rose a Mirano.
In un continum tra spazi espositivi e installazioni tutte da scoprire nell’incantevole giardino, le stelle della curatrice Maria Luisa Trevisan e dell’artista e promotore di Pardes, Tobia Ravà, trasformano in arte la forte denuncia verso i temi del cambiamento climatico e del rispetto per la natura tutta. Andando oltre parole e manifesti, lasciano così che ciò che si coglie sia il frutto della pura sensibilità di colui che si presenta in tale “universo” costituito da ogni forma, materiale, dimensione possibile. In quanto, ai giorni d’oggi, rimanere cechi a tale richiamo alla riflessione è inconcepibile e quella sensibilità diventa una reale responsabilità collettiva.
Gina Axlund (Grecia – Svezia), Barbara Crimella (Italia – Olanda), AK Douglas (India), Annamaria Gallo (Italia), Ewa Held (Polonia), Jean Charles Millepied (Francia), Eva Pohlke (Polonia), Charles Powell (Inghilterra – Norvegia), Marc Rayner (Australia -Svezia), Anne Michelle Vrillet (Francia), Olimpia Biasi, Victoria Cano Perez (Spagna), Saul Costa, Anastasia Moro, Raffaele Minotto, Nadezda Golysheva, Aldo Pallaro, Barbara Pelizzon,
Santina Ricupero, Tobia Ravà, Luigi Viola, Stefano Zaratin sono gli artisti partecipanti a tale missione, come fari luminosi nelle notti a guidare il risveglio dell’umana coscienza.
Il progetto nasce da un simposio tenuto a Cinto Caomaggiore (VE), organizzato da Barbara Crimella dal titolo TurNiamo/NuTriamo in cui si dichiara una necessità di un cambio di rotta a favore di un pacifico e produttivo dialogo, confronto volto a creare un nuovo linguaggio in armonia con il perfetto connubio natura/arte, per ritrovare un senso di appartenenza al creato come mai prima d’ora.
Tessuti, elementi di riciclo, colori ad olio, serigrafie sono solo alcuni degli approcci utilizzati dagli artisti, liberi di esprimere il proprio essere e sentire senza alcun canone predefinito in quanto, senza tale indipendenza comunicativa, non sarebbe possibile dare alle opere un impatto sensoriale di portata così similare alle arti performative. Quì, sono i materiali stessi ad animarsi grazie alla fruizione del visitatore/spettatore, reincarnando l’artista stesso e la sua partecipazione sottoforma di presenza dell’anima.
La mostra si inserisce nel periodo dell’anno in cui la delegazione di Venezia del FAI ha promosso le iniziative autunnali incentrate proprio sulla tematica ambientale. Il progetto di Pardes viene così sostenuto e accolto dal Fondo Ambiente, da Lega Ambiente, dal comune di Mirano e non solo. L’annessione concreta e attiva di Pardes ha permesso di aprire le porte di villa Haizelmann-Donà delle Rose in occasione della giornata delle Ville Venete con visite guidate alla stessa, concerti e iniziative poliartistiche.