La serata del 4 settembre 2021 mette in scena danza, teatro e musica per indagare e riflettere sull’ambiente in cui viviamo.
La prima cosa che colpisce di questo progetto è senza dubbio come si presenta: un logo con una grafica definita, sicura, che rimane impressa grazie alle sue linee e colori, come quando si osserva una particolare foto attentamente e, una volta chiusi gli occhi, questa ti rimane impressa in negativo, ancora nitidamente presente.
La seconda invece è il suo titolo, così enigmatico e attraente; mai si potrebbe pensare che “InLuogo” nasconda dentro di sé tutto un mondo, anzi, tutta l’arte possibile.
Parlandone con i suoi talentuosi ideatori, il drammaturgo trevigiano Zeno Piovesan e la regista teatrale milanese Valeria Fornoni, sorprendentemente si scopre che è un progetto appena nato ma di una maturità eccellente, colma di talento e talenti.
La loro collaborazione inizia grazie ad un incontro presso la Civica Scuola del Teatro “Paolo Grassi” di Milano; l’affinità e l’interesse per il tema relativo all’indagine “sul luogo” sono subito gli elementi scatenanti dell’ideazione di un evento site-specific. Il termine descrive un evento in cui l’arte, il pubblico e l’interprete stesso si fondono con il luogo in cui lo spettacolo viene realizzato, un’interazione indissolubile tra la storia, l’architettura, la potenzialità dell’area ospitante, intenta ad indagare artisticamente ed a stimolare riflessioni.
La scelta del luogo si è perciò diretta sul Prato della fiera di Treviso, un ambiente coerente con il progetto per la sua antica funzione teatrale e di incontro per la comunità cittadina. La sua storia ne evidenza gli utilizzi più svariati e ciò è visibile nella sua attuale conformazione.
Una tale idea appare da subito estremamente matura per due giovani diplomati nel 2019, ma il progetto risulta ambizioso e decisamente interessante. La strutturazione dello spettacolo segue i diversi criteri e fasi:
- Elementi della tragedia greca (prologo, parodo, episodi, stasimo ed esodo) per lo svolgimento della sezione teatrale
- L’installazione musicale del compositore e violoncellista Maurizio Berta utilizza i suoni registrati del sito stesso, attraverso una loro rielaborazione evocativa che fa parlare il luogo
- Il ballerino Aurelio di Virgilio, durante il Parodo e attraverso la sua coreografia, accompagna lo spettatore attraverso lo spazio attraverso un’interazione corpo-spazio
- La fase culminante vede ora l’interpretazione della nota attrice veneziana Eleonora Fuser del monologo trasformato in una sorta di racconto, in cui essa stessa rappresenta una figura di donna vecchia che attraversa tutto il corso della storia del Prato, fino a farsi lentamente “inghiottire” dal tempo che passa. E’ stato scritto per l’occasione da Zeno Piovesan con la regia di Valeria Fornoni
- L’evento va a concludersi con un concerto della band acustic Black Out
Con chitarra, basso, percussioni e tastiera eseguono le cover di alcuni del brani più famosi della storia della musica. |
L’intera fruizione degli eventi è ininterrotta.
Non è arte per arte, è una profonda riflessione sul rapporto tra uomo e natura e il possibile equilibrio tra spazio urbano e spazio naturale. Non è teatro, è esperienza.
E’ una volontà di far rivivere un luogo che ora necessita di riappropriarsi della sua storia.
E’ una volontà di “trasferire” il teatro all’aperto, tra le persone, togliendo la barriera del palcoscenico e facendo sentire lo spettatore parte integrante del tutto.
E’ un ritorno all’origine, un’interpretazione della realtà legata alla sua funzione sociale e politica come era nella polis.
Auguriamo a questi talentuosi artisti di raggiungere i loro obiettivi, sperando di poterli ammirare nuovamente in un nuovo ed entusiasmante progetto.
© Margherita Majer – photography